Lo Zafferano cenni storici
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Adoperato nella civiltà minoica per colorare di rosso aranciato i capezzoli e le labbra, e in quella babilonese insieme all’incenso e alla mirra, lo zafferano veniva bruciato in pregevoli brucia profumo, usati nelle processioni dell’altare d’oro. L’epoca di Roma imperiale ha rappresentato il momento di massimo riconoscimento per lo zafferano, tanto che fu chiamato “ l’oro vegetale”. Lo zafferano si coltivava per la bellezza del fiore, inoltre veniva considerato un dispensatore di allegria :”ha dormito su di un sacco di zafferano”.

I guaritori egizi lo usavano per preparati medicamentosi mentre I Fenici come colorante per le stoffe e come merce di scambio con i re assiri. Ippocrate lo prescrive nella cura dei reumatismi, della gotta e per colmare i dolori della dentizione, Cleopatra ne esaltava il profumo inebriante. A Gerusalemme, la polvere di Croco mischiata con l’henné serviva a tingere il viso e, durante i riti liturgici, per profumare gli ambienti.

Ad Atene i due profumi più usati erano a base di zafferano: il Susinum a base di cannella, zafferano, rosa e mirra; il Crocinum composto quasi totalmente da zafferano; I” ricchi “ riposavano su cuscini di petali di zafferano e bevevano vino con stimmi di zafferano.

Fonte "Lo Zafferano - Sapori e salute"

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