La Trebbiatura Antica il vento e la mano dell'uomo
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Si trebbia in luglio, chiamato in sardo su mesi de is axrobas, la prima operazione consiste nel disporre il grano in circolo nell’aia ( spraxi sa maghia), poi vi si porta sopra su ju, il giogo dei buoi che guidato da un contadino esperto trascina sa pedra de axrobai, una grossa pietra piatta. Con questa, unitamente al calpestio, si sbriciolano lentamente le spighe e si sminuzza il fieno.

Durante s’axrobadura che consiste nel trebbiare vero e proprio , il grano viene continuamente rivoltato dagli altri contadini con il tridente in sardo trabutzu. Finita la trebbiatura si ammucchia il grano trebbiato il cosidetto saidu di traverso al maestrale formando cosi sa biga un mucchio allungato e disponendo le canne sottovento spesso unite da una fune che indica la separazione fra zona del grano e zona della paglia.

Se soffia il vento si bentuada, si ventila lanciando in alto con la pala ( sa pabia) il grano trebbiato in modo tale che il vento porti via la paglia al di la delle canne. Le donne aiutano trascinando via con una larga scopa fatta di asparagi ( sa scova de axroba) pietruzze e tronconi di fieno troppo pesanti per il vento.

Una volta separato il grano dalla paglia viene ripulito dalle pietruzze residue e da altre impurità ovvero viene prugau , setacciandolo con su cibiru e incungiau cioè insaccato e infine portato a casa. Da rilevare il succedersi dei nomi che venivano dati durante le diverse fasi ad uomini e donne : axcrobadoris, bentuadoris , scovadrixis, incungiadoris.

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